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Le skills sotto esame – SPEAKING

Speaking

Si parla spesso di skills, o abilità, della lingua. Si dà per scontato che tutti sappiamo esattamente quali sono, come svilupparle e dove migliorare. Ma è davvero così? In questa serie di quattro articoli metteremo le skills sotto esame.

Quali sono le principali difficoltà? Quali i consigli per migliorare e crescere nell’apprendimento di una lingua straniera? Ognuno dei quattro articoli che seguiranno prenderà in esame queste domande e offrirà una visione d’insieme dell’abilità vista al microscopio.

Come prima skill abbiamo esaminato il listening.

Poi ci siamo concentrati sul reading.

Oggi punteremo l’obiettivo sullo speaking.

Cosa è lo speaking

Lo speaking è forse la più terrificante di tutte le skills. Molti studenti si concentrano così tanto sugli esercizi del libro che dimenticano di avere una bocca per parlare. E quando devono farlo? Panico! Si somma l’imbarazzo di non essere all’altezza e la paura di essere giudicati sui propri errori. Nove volte su dieci chi fa esercizio di speaking in pubblico riesce a trasmettere solo il 60% delle sue vere capacità.

Le difficoltà dello speaking

In pratica le abbiamo già spiegate. Ma vediamole nel dettaglio.

Queste sono le più grandi difficoltà quando si tratta di parlare in una lingua straniera:

  • Tener conto della grammatica – considerare tutte le regole e le eccezioni, la scelta delle parole giuste e la costruzione sintattica corretta per formare una frase perfetta non è sempre facilissimo. Bisogna armarsi di pazienza e buona volontà.
  • Scendere a patti con l’imbarazzo – o meglio, con gli errori inevitabili che si faranno, specialmente all’inizio, specialmente alle prime armi! È logico sentirsi impacciati nel parlare, soprattutto se di carattere si tenderebbe ad essere più timidi o introversi. Anche qui, tanta, tantissima pazienza e buona volontà!

I consigli migliori

“Fare tanta pratica” potrebbe essere l’unico consiglio necessario! Ma noi non vogliamo essere sbrigativi, vogliamo entrare nel dettaglio! Ecco quindi i consigli migliori per gestire lo speaking:

  • Cercare attivamente occasioni per parlare – impegnandosi anche solo un pochettino, non sarà per niente difficile trovare occasioni. C’è chi può sfruttare amici e conoscenti madrelingua, sempre una risorsa. Altri decidono di fare affidamento su gruppi di scambio linguistico. È diventata la moda, nelle città italiane, fare l’happy hour in lingua inglese, per conoscere altri appassionati e migliorare tutti insieme. Alcune scuole di lingua offrono incontri incentrati specialmente sullo speaking, oppure serate a tema nelle quali è obbligatorio parlare in lingua. Chi preferisce evitare le persone in carne ed ossa forse preferirà sfruttare app volte a sviluppare le proprie abilità in inglese grazie all’aiuto di tutor o altri studenti, magari mettendo a disposizione il proprio italiano.
  • Ripetere, ripetere, ripetere – è uno dei modi più semplici per migliorare la propria pronuncia e acquisire maggiore sicurezza nello speaking. Ascoltare i madrelingua parlare, mettere in pausa un film o una serie tv in lingua originale e ripetere quello che abbiamo appena ascoltato è un classico per ogni studente. D’altra parte, è così che abbiamo imparato l’italiano: ripetendo quello che mamma e papà ci dicevano. Soffermarsi più volte sul modo in cui viene pronunciata una certa parola e ripeterla finché non siamo sicuri di saperla inserire in una frase completa senza sbagliare la pronuncia è uno step necessario per avere una buona padronanza.
  • Non pensare troppo – Può sembrare assurdo, ma questo è un consiglio che, se messo in pratica, permette di fare metà del lavoro. Quando ci si ritrova in situazioni per le quali è necessario mettere in atto le abilità di speaking, in troppi si lasciano assalire dai dubbi. Questa nuvola di insicurezza e imbarazzo circonda lo studente, annebbia i pensieri e impedisce la scioltezza che si dovrebbe avere in base al proprio livello. Se impediamo che questo succeda, avremo una cosa in meno da considerare. È una questione emotiva più che di studio, è vero, ma ciò non toglie importanza.
  • Fare bene attenzione a suoni e movimenti – Dall’osservazione nascerà l’apprendimento, e sarà più facile ripetere e imitare suoni altrimenti non conosciuti nella nostra lingua. Un esercizio come questo può essere fatto di fronte ad uno specchio, riservando speciale attenzione a come si muovono la faccia, la mascella e la lingua mentre si ripetono parole e frasi in inglese.
  • Registrarsi e ascoltarsi – si sceglie un tema, si stile una lista di idee intorno o si raccolgono delle immagini a riguardo e si comincia a parlare, descrivendo le proprie idee o opinioni e stilando pro e contro di ognuna. Il tutto viene fatto registrandosi. Questo permetterà, in un secondo ascolto, di individuare i propri errori e i punti su cui lavorare. Ad un orecchio critico non sfuggiranno nemmeno eventuali pronunce errate o punti in cui l’italiano che è in noi si fa sentire un po’ troppo. Questo esercizio ha un unico scopo: migliorare. Lasciarsi prendere dall’imbarazzo, quindi, non servirà a nulla.

Bisogna ricordare che, una volta in terra anglofona, sarà proprio lo speaking l’abilità più richiesta. Essere eccellenti nello scritto e nell’ascolto ma non essere in grado di comunicare non potrà essere d’aiuto. Quindi, nonostante sia probabilmente la skill meno amata della lingua inglese, deve anche essere la prima sulla quale lavorare.

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