Siamo nel bel mezzo della quarantena in Italia. Mi prendo un paio di righe per andare off topic e ricordare a tutti l’importanza di restare a casa e non fare stupidaggini. That’s it! Buona lettura!
Mi sono sentita dire, una volta, che dato che ero introversa per natura avrei avuto meno successo nell’apprendimento delle lingue straniere dei miei compagni di classe e amici estroversi. Il discorso non solo mi irritò e scoraggiò parecchio, ma mi portò a fare delle ricerche approfondite a riguardo.
Guess what? Era tutta una bufala!
Eppure sono in molti ad essere convinti della faccenda. Perché? Forse il ragionamento che fanno è che una persona estroversa ha maggiori capacità di stare in gruppo, ed essendo le lingue uno strumento per socializzare, allora devono essere automaticamente portati anche per questo.
La verità è che pur essendo una bufala, non è difficile capire da dove derivi questa convinzione. Ed è anche vero che ci sono delle effettive differenze tra estroversi ed introversi, quando si tratta di apprendere una lingua straniera.
Parliamo di ciò che è veramente importante…
Quando si tratta di imparare una nuova lingua, entrano in gioco tre fattori (+1), che nulla hanno a che vedere con il proprio carattere:
- ATTEGGIAMENTO: è meglio fare le cose perché bisogna o perché lo si vuole? Pensate al preparare una cena: verrà più buona quando la si prepara con amore e gioia o quando semplicemente bisogna mettere qualcosa nello stomaco?
- TEMPO: non è possibile dire “amo l’inglese, quindi lo studio un’ora a settimana e basta”. Lo studio della lingua straniera richiede tempo e costanza, quindi sarà un apprendimento continuo, con tutti i mezzi e gli strumenti possibili.
- ATTENZIONE: studiare una lingua perché obbligati non permetterà di dedicare la giusta attenzione che merita. Fare esercizi mentre la testa si perde sulle commissioni o le faccende di casa che bisogna ancora fare non aiuterà a restare concentrati. Studiare richiede attenzione. Riusciamo a dargliela?
- (+1) PRATICA: questo +1 è d’obbligo, perché senza la pratica non è possibile fare progresso. Non è una sorpresa che chi fa solo esercizi di grammatica e non parla mai non potrà ritenersi avanzato nella lingua straniera che sta studiando.
E quindi, la differenza tra estroverso e introverso nell’apprendimento delle lingue su cosa verte?
Questa è un’ottima domanda.
Abbiamo messo il puntino sulle i sulle cose che servono veramente quando si tratta di apprendere una lingua straniera. Abbiamo visto che sono tutti punti che chiaramente non dipendono dal carattere.
Perché essere estroversi o introversi è una questione di carattere. E se parliamo di carattere, allora stiamo includendo anche le preferenze. Ed eccoci al punto: la differenza tra estroverso ed introverso nell’apprendimento delle lingue straniere verte sulle preferenze del metodo di apprendimento.
Un estroverso, per sua natura, tenderà a preferire esercizi sociali, che includono la comunicazione con altri studenti, madrelingua o non. Si troverà più stretto quando si tratterà di stare in silenzio a fare un esercizio di listening, tendendo a preferire il confronto aperto e la parte di lingua attiva.
Un introverso, di contro, preferirà esercizi in solitaria, di riflessione e studio personale, andando a cercare un solo partner linguistico ed evitando il gruppo di lingua dove troverà fatica ad esprimersi.
Nessuno dei due è un approccio migliore dell’altro, posto però che entrambi i caratteri si concentrino su una crescita e un apprendimento omogenei e completi.
E tu?
Che tipo di carattere hai? Come ti piace delineare il tuo apprendimento? Magari ti trovi a metà strada tra i due opposti, quindi sarai in grado di prendere il meglio e il peggio dei due mondi!
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