Se sei capitato qui è per tre motivi:
- hai letto l’articolo sulla predominanza cerebrale, hai fatto il test e questo è il tuo risultato,
- sei capitato qui per sbaglio e non hai letto l’introduzione (leggi l’introduzione!)
- non hai bisogno di alcuna introduzione: sai benissimo che tipo di approccio hai allo studio e hai solo bisogno di conferme.
Quest’ultima opzione è quella che mi aspetto di più da una persona analitica piuttosto che da una intuitiva. Perché? Perché è quello che farei io. Io stessa ho un approccio analitico allo studio e di conseguenza so bene quello che dico quando affermo che avrei molto da imparare da una persona con approccio intuitivo. Ma parliamo di noi.
L’approccio
L’approccio analitico allo studio ha come parola d’ordine organizzazione.
Una persona analitica deve prima avere chiaro in mente l’obiettivo da raggiungere, ad esempio avere un livello C1 nella lingua inglese, e il tempo di cui ha bisogno, per esempio un anno e mezzo.
Di seguito vediamo quattro metodi che un approccio analitico potrebbe trovare validi.
Schematizzare
Gli schemi sono un ottimo metodo di studio perché la stessa azione di crearli costituisce lo studio in sé. Mi capitava, all’università, di cominciare a schematizzare un corso in vista dell’esame, finire che mancavano pochi giorni e scoprire che avevo già immagazzinato una buona fetta di quello che dovevo studiare.
Come fare:
- esaminare il materiale da studiare
- suddividerlo in sezioni con un senso logico, o seguire la divisione di capitoli e paragrafi
- leggere velocemente e sottolineare l’essenziale
- cominciare lo schema partendo dall’idea generale (es: Letteratura Inglese Vittoriana)
- procedere a ramificazione, dall’idea generale al particolare (es: Letteratura Inglese Vittoriana > contesto storico > riforme > etc)
Attenzione!
- si possono usare frecce, rettangoli, colori diversi, ma attenzione a non esagerare. Bisogna scegliere un approccio grafico e non variare troppo, con il rischio di avere un agglomerato di tutto e di più che non aiuterà in quanto a chiarezza e semplicità.
- quando si tratta di schemi, il pericolo maggiore è entrare troppo nel particolare. Si sommano così mini paragrafi intorno alle categorie, frasi e parole a far da cornice al tutto e il senso dello schema si perde. Non è sbagliato scrivere qualcosa di più, ma il rischio è sempre esagerare.
Riassunti
Scrivere riassunti è la base di qualsiasi metodo di studio. In particolare, è indicato per chi riesce a memorizzare più facilmente scrivendo piuttosto che leggendo.
Come fare?
- durante la lezione, ascoltare e prendere appunti
- a casa, mettere da parte gli appunti presi a lezione, aprire il libro e prendere appunti
- integrare infine appunti presi durante la lezione e dal libro.
Notato? Si finisce per scrivere le stesse cose non una, non due, ma ben tre volte! Il materiale di studio viene maneggiato, riletto e assimilato in tre modi diversi e quindi si salda bene nella memoria.
Pianificazione
La migliore amica del cervello analitico!
Pianificare il tempo e il materiale di studio è essenziale.
Come fare:
- analizzare il materiale e fare una stima del tempo a disposizione
- dividere il materiale in parti uguali e ragionevoli
- assegnare ad ogni parte una quantità di tempo adeguata
- attenersi al piano
App
Ci sono diverse app che aiutano nello studio, e la maggior parte di queste sono preparate su un metodo analitico e logico. Quali sono le migliori?
- Evernote – per scannerizzare, condividere, creare appunti. La versione gratuita, per chi sa accontentarsi, è perfetta. Permette anche di sincronizzare i documenti su vari dispositivi e condividerli con altri, in modo da avere sempre tutto a portata di mano.
- Bear Writer – una tra le mie app preferite; mi aiuta a mantenere sott’occhio la mia to-do list e a scrivere appunti chiari, ben schematizzati e divisi in paragrafi. La grafica semplice e lineare inoltre è molto ordinata.
- Paper – più che per prendere appunti, questa app può essere usata per creare schemi a mano libera.