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Le insidie dell’inglese online

Questo è stato il mese in cui ho ricominciato a fare dirette su instagram. Ad aprire la strada, dopo circa tre mesi di pausa dalla nascita di mio figlio, è stata la mia partner in crime Patrizia di @aroundlanguage.
La nostra diretta aveva un titolo provocatorio: “Le trappole dell’inglese online e come uscirne”. Siamo andate a toccare con mano il marcio dell’insegnamento dell’inglese online. Ho riassunto i punti in questo articolo, in modo da poterli mettere nero su bianco e averli sempre a portata di mano.
Ecco alcune delle cose alle quali fare attenzione quando si cerca un corso o un insegnante di inglese sul web.

Stai lontano da scuole e insegnanti di inglese che…

…rifiutano completamente un accento X

Che voi ci crediate o meno, ci sono scuole di inglese che rifiutano o denigrano completamente uno o l’altro accento! Scuole che preferiscono l’inglese americano e scrivono nella bio di instagram “we hate British English”, o insegnanti che insistono nell’insegnare solo l’accento britannico perché solo l’inglese della Regina ha senso di essere parlato!

Non c’è niente di sbagliato nell’avere una preferenza per un accento piuttosto che l’altro, ma l’inglese non si limita ad uno solo di questi. Consideriamo che ci sono forti variazioni anche tra i due lati opposti di una stessa metropoli, figuriamoci all’interno di uno stato! E poi mica esistono solo l’inglese britannico e quello americano? Che fine hanno fatto lo scozzese, il gallese, l’indiano, il sudafricano, il neozelandese e tutti gli altri accenti di cui è ricca la lingua inglese?!

…ti impongono di annullare il tuo essere italiano

Sei italiano, e non per merito né colpa tua. Si sente il tuo accento o si capisce la tua provenienza quando parli. E allora? It’s not a big deal!
Finché la pronuncia è corretta (non vogliamo correre il rischio di dire cagna invece che spiaggia), il tuo accento non è altro che il simbolo del tuo impegno e della tua crescita!
Siamo cresciuti con una cultura sbagliata, che ci porta a vergognarci quando ci riconoscono come italiani. Ma pensiamo invece a chi non si è mai voluto buttare e impegnare per imparare una seconda lingua – sono forse meglio di noi? Non credo proprio.

…si impuntano su un solo aspetto della lingua

La lingua inglese e le lingue straniere in generale sono un insieme di diversi ingredienti: le quattro skills (writing, speaking, reading e listening), ma anche grammatica, pronuncia, spelling e molto altro.
Attenzione ai corsi che puntano ad insegnarti solo un aspetto! Un conto è se è un focus sulla grammatica o simile, ma chi ignora completamente il resto per dedicarsi ad un solo punto non sta insegnando una lingua straniera, ma solo una sua minima percentuale.

…ostentano certificazioni e qualifiche

Chiaramente, un insegnante di lingua dovrebbe essere qualificato. Ma madrelingua non è sinonimo di qualificato, né ostentare una certificazione non è sinonimo di essere in grado di insegnare.
C’è questa ossessione con l’insegnante madrelingua che è tipica del sistema educativo italiano. Ma pensiamola al contrario: noi siamo italiani madrelingua, saremmo in grado di insegnare correttamente la nostra lingua ad uno straniero?
Per quanto riguarda le certificazioni, possederne una non significa essere necessariamente in grado di insegnare. Si possono fare corsi online senza esami e ricevere una certificazione valida a partire da 30€. Ma senza l’esperienza sul campo, vale forse qualcosa?

…richiedono prezzi troppo alti… o bassi!

Spendere “l’ira di dio”, come si direbbe qui in Veneto, per un corso generico, non personalizzato e incompleto sembra essere diventata la norma. Eppure sono sempre di più le persone disposte a credere a promesse ridicole del tipo “impara l’inglese in 30 giorni” e sperperare i propri soldi a cialtroni. Basti pensare che, quando ho pubblicato il mio pesce d’aprile su instagram (dove promettevo di raggiungere il C2 in una settimana, grazie solo all’ascolto passivo e alla modica cifra di 1700€), ho ricevuto diverse richieste di iscrizione.
Di contro, bisogna stare attenti anche ai corsetti da 5€ l’uno. Un prezzo del genere rovina il mercato agli altri insegnanti ma anche a chi lo propone, perché si trova incastrato nel loop.

Non è facile, lo abbiamo capito

In conclusione, il mondo dell’insegnamento delle lingue online non è facile e ha molte più sfaccettature di quel che si crede. Se ne sentono molte in giro e ognuno deve essere in grado di scegliere per sé, ma è utile avere delle linee guida per farlo “con testa”.
Quali altre trappole potrei non aver menzionato?

1 commento su “Le insidie dell’inglese online”

  1. Ho letto i tuoi appunti e sono d’accordo. Pur non avendo esperienza di corsi di lingua on line penso che hai centrato quelle che potrebbero essere delle criticità.
    Laura

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