Questo articolo nasce non solo perché sono insegnante e perché offro dei corsi di inglese online, ma anche perché sono stata e mi considero ancora studentessa. Ci sono alcune cose che mi fanno rizzare i capelli i testa e che non mi fanno dormire la notte: quali sono i campanelli d’allarme per corsi e insegnanti di bassa qualità? Scopriamolo insieme.
Il prezzo
È giusto compensare l’insegnante che ci ha messo tempo, energie e anni per arrivare all’esperienza che ha. Inoltre, un buon insegnante mette a disposizione i materiali, è pronto ad interagire sempre con lo studente e sa mettersi in gioco. Ma quale è il prezzo giusto per un corso di inglese?
L’insegnante di inglese di dubbia qualità può far parte di due categorie distinte:
Il prezzo troppo alto
È giusto valorizzare le proprie capacità, il proprio impegno e la propria esperienza… ma arrivare a chiedere cifre esorbitanti per un’ora di lezione è un’esagerazione. Ogni volta che vedo insegnanti che chiedono 200-500€ a lezione mi vengono i dubbi sui loro valori. Forse sono più interessati al guadagno che al trasmettere le proprie conoscenze con passione.
Il prezzo troppo basso
Anche chi chiede un prezzo troppo basso mi fa alzare le antenne. Perché quest’insegnante non si valorizza? Forse non ha abbastanza esperienza alle spalle? Non sa come muoversi nella lezione? Ci sono pagamenti nascosti che tirerà fuori più avanti? Attenzione anche all’altra faccia della medaglia, insomma!
Errori grammaticali? No, grazie.
So cosa state pensando, a questo punto. “Laura, io contatto un insegnante perché corregga i miei errori, come posso sapere se ne commette a sua volta?”
Avete ragione. Non è facile capire se una certa persona è adatta in tal senso. Ma io parlo di un altro tipo di errori grammaticali: quelli in italiano.
Una persona che si definisce insegnante e che commette errori grammaticali nella propria lingua madre non è altro che una persona negligente. Se non è capace di correggere la propria lingua, non mi fiderei nemmeno lontanamente ad affidargli il mio apprendimento di una lingua straniera.
(Questo punto vale ovviamente solo per gli insegnanti di lingua di madrelingua italiana.)
“IL” metodo
L’avete sicuramente già visto anche voi: un insegnante all’apparenza bravissimo, popolare, carismatico, sorridente… che vi propone IL metodo.
Ovvero, un corso fatto con lo stampino, valido per tutti gli studenti, che di solito costa anche un occhio della testa. Magnifico, no?
No.
Ogni studente è diverso. È vero che molti corsi devono seguire una linea comune o un approccio generico per andare incontro alle esigenze della maggior parte delle persone… Ma arrivare a definirlo “IL metodo” è un campanello d’allarme che dovrebbe scattare a tutti.
L’insegnante deve adeguarsi allo studente e non viceversa! Ogni studente ha i suoi punti di forza, le proprie necessità e le proprie debolezze. Attenzione!
Inglese in “tot” tempo
Odio dover leggere promesse del genere: “inglese in 3 ore”, “da beginner ad advanced in 10 minuti” e simili.
Ne ho già parlato negli articoli “quanto tempo ci vuole per imparare una lingua?” e “Perché è meglio non imparare una lingua velocemente” – leggeteli per un approfondimento su questo punto.
Per riassumere il messaggio: l’apprendimento è graduale e continuativo! Non quantificabile in termini di tempo. Perché? Ovviamente, perché è soggettivo. Ciò per cui una persona ha dovuto studiare mesi, ad un altra potrebbero essere servite solo poche settimane. Ognuno ha i suoi tempi, ed è giusto rispettarli e non sovraccaricarsi quando si tratta di imparare qualcosa nella maniera giusta e con piacere.
Ci sono altri punti che dovrebbero far scattare le antenne? Fatemeli sapere nei commenti qui sotto!