Questa è la seconda parte dell’articolo “10 consigli per studiare inglese facilmente”. Per leggere i primi consigli, clicca sul link!
Viaggiare è studiare
Tutti quelli che dicono “per imparare una lingua straniera bisogna andare nel paese nel quale la si parla e mettersi a studiare là!” non hanno torto. Ma non hanno nemmeno ragione al 100%.
Io avevo 13 anni quando venni spedita mandata a Londra dai miei genitori a studiare in una scuola. Ancora me la ricordo, la Speakeasy in Chiswick High Road. Mi sono divertita, ho fatto amicizia con persone di altre culture, ho effettivamente migliorato il mio inglese.
A 14 anni, l’estate seguente, venni di nuovo cacciata mandata a Lipsia, in Germania, con lo stesso motivo in mente: un mese di corso intensivo nel posto. Anche in quel caso il mio tedesco migliorò sensibilmente.
E adesso? Insegno inglese, sì, ma di tedesco non so dire nemmeno quanti anni ho! Perché?
Perché andare a studiare nel paese della lingua che si vuole imparare non è sinonimo di conoscere la lingua. Moltissimi vanno in Inghilterra a studiare inglese, ma una volta tornati non lo sfruttano più, e con il tempo lo dimenticano.
Come rendere produttivo un viaggio?
Tieni in mente queste regole:
- che tu voglia iscriverti ad un corso di lingua del posto o meno, usa la lingua in tutti i modi possibili, dal chiedere indicazioni all’ordinare al bar il drink del giorno.
- dimentica la tua lingua madre! Se sei in Inghilterra, in America o in Australia poco importa: l’italiano dovresti averlo cancellato dal tuo cervello almeno per un po’.
- prenditi una guida del posto in inglese e seguila scrupolosamente.
- “ruba” ogni depliant, volantino, pubblicità e giornale che trovi in giro e studiateli a fondo, ragiona sulle costruzioni delle frasi e sulle parole usate.
Sfruttare il telefono
Lo smartphone è diventato una vera e propria estensione del nostro braccio. Il più delle volte è solo una distrazione, ma perché non provare a convertirlo in un valido alleato per lo studio della lingua straniera?
App
Ci sono un sacco di app che possono venire in aiuto. Alcune di queste si concentrano sull’apprendimento di vocaboli, altre sulla grammatica, altre sul miglioramento dello speaking. Vediamone alcune:
- Duolingo – una delle app più famose per imparare una lingua straniera. Esiste sia nella versione gratuita che con una versione Premium. Permette di avere un approccio divertente e giocoso alla lingua, con esercizi facili e alla portata del livello che si sceglie. Con una valutazione di 4,6 stelline su 5 su AppStore, è la prima scelta per quasi ogni studente (è stata recensita più di 33 mila volte!).
- Tinycards – una app cugina di Duolingo. Io la uso per studiare i vocaboli in russo. È un insieme di mazzi di carte che associano ad un’immagine una parola, per permettere di ricordare i vocaboli grazie agli ausili visivi. Con un’interfaccia semplice e colorata, permette di scegliere i mazzi da un vastissimo archivio, pieno di lingua e argomenti diversi, ma non solo: è anche possibile crearsi il proprio mazzo e le proprie carte, aggiornandolo man mano.
- Tandem – grazie a questa app è possibile migliorare le proprie capacità di dialogo con dei veri e propri madrelingua. 5 milioni e più di studenti pronti a mettere a disposizione la propria lingua in cambio di un’altra, per fare pratica e migliorare insieme. Le lingue disponibili sono oltre 150, per un totale di più di 2500 combinazioni possibili! Non si può non trovare un amico di chat!
- Memrise – una delle mie app preferite, che unisce videoclip dei madrelingua alla ripetizione delle parole per memorizzare, oltre ai quiz e i giochi per rendere l’apprendimento più divertente. Permette di migliorare la propria pronuncia e soprattutto (una qualità abbastanza importante) di scaricare i corsi che interessano per evitare di trovarsi nell’impossibilità di studiare a causa dell’assenza di segnale.
Impostazioni di lingua
Infine, potrebbe essere utile cambiare le impostazioni di lingua del telefono o delle app di messaggistica come Whatsapp e Telegram. Io l’ho fatto per un periodo con la lingua russa e non mi è dispiaciuto vedere alcuni risultati nell’apprendimento del vocabolario.
Essere consistenti
Ne avevo già parlato nell’articolo intitolato “Quanto tempo serve per imparare una lingua?”, ma è giusto ripeterlo anche qui.
Essere consistenti nello studio della lingua è un punto cardine del successo. Studiare per due ore una volta alla settimana significherà metterci molto più tempo che ritagliarsi venti minuti al giorno, ogni giorno.
Faccio un esempio: ho lavorato per tanti anni come tutor di inglese, con studenti di età diverse. Questi si potevano dividere in due categorie: gli studenti motivati e quelli svogliati. La differenza? Ad entrambi dicevo, a inizio corso, che le due ore o più che avremmo fatto alla settimana sarebbero state la base dalla quale partire, ma non avrebbe dovuto sostituire lo studio personale che avrebbero dovuto fare da sé.
“Ma come, io ti pago per migliorare il mio inglese e i miei voti a scuola, come mai devo studiare anche da solo?” Ebbene, il tempo che passavo con loro era dedicato alla correzione degli errori più comuni nello speaking o nel writing, oltre che al rafforzamento delle loro capacità nella lingua o nello svolgimento di esercizi diversi da quelli proposti a scuola o nei corsi che seguivano. Ma evidentemente questo, agli occhi degli studenti svogliati, era tutto quello che serviva.
Ed è qui che si differenziavano gli studenti motivati. Questi ultimi capivano che il concetto di apprendimento non dipende interamente dall’insegnante o dal tutor, quindi prendevano quello che imparavano a scuola, lo perfezionavano con me e a casa, in solitaria, cementavano le loro conoscenze.
La differenza finale? Gli studenti motivati hanno sempre fatto enormi progressi, con costanza, impegno e pazienza. Gli studenti motivati si accontentavano di voti mediocri, limitandosi a ripetere ogni volta le stesse cose, dimenticare i propri errori e lamentarsi solo di professori e insegnanti incapaci.
Che tipo di studente volete essere voi?
Riconoscere i propri punti di forza
Ognuno di noi ha il proprio punto di forza. Per alcuni è lo speaking, e si buttano senza vergogna né imbarazzo in conversazioni, cercando di carpire ogni cosa che riescono ad imparare. Per altri, il reading è un piacere e sono scioltissimi nella comprensione dei testi scritti, si perderebbero per ore nella lettura dei testi in lingua originale.
Bene, come abbiamo detto nell’articolo precedente che dovremmo riconoscere i propri punti deboli e lavorare molto di più su quelli, dovremmo concentrarci anche sui propri punti di forza. Ma per un motivo diverso.
Sapere di essere capaci in una certa skill o in certo ambito della lingua straniera permette di
- tirare un sospiro di sollievo quando ci troviamo in difficoltà con gli esercizi restanti e
- darci una botta di autostima per ricaricarci e non vivere l’apprendimento come una condanna.
Un pizzico di grammatica per condire
Infine, a concludere la lista di consigli di questi due articoli, ha senso dare giustizia a quella parte della lingua che non piace a tutti quanti: la grammatica.
Infatti, questo insieme di regoline, eccezioni e modifiche da seguire è il vero e proprio collante di ogni frase presente in ogni lingua. Non è necessario fissarsi nel solo studio della grammatica, perché questo impedirebbe di sviluppare le altre skills e parti essenziali della lingua. Basta veramente un’infarinatura, un poco di grammatica per volta, per diluirla nel tempo e digerirla pian piano.
Il fatto che sia una spina nel fianco di molti non diminuisce purtroppo la sua importanza.
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Ciao non ho capitocome scaricare l’e book grazie
Ciao Vittoria! Se per ebook intendi il pdf di 30 pagine, allora clicca in alto nella pagina su ENTRA NEL CLUB, lì troverai tutte le indicazioni di cui hai bisogno! Fammi sapere, un abbraccio!