Picture this: sei unə studente di inglese e stai iniziando -finalmente- a mettere in pratica la lingua. Ti rendi conto che usi sempre le stesse parole e non ti vengono in mente quelle che normalmente useresti in italiano.
Hai bisogno di ampliare il tuo vocabolario.
La prima cosa che decidi di fare è compilare, consultare, scaricare liste e liste di vocabolario per il tuo livello. Su google ce ne sono a bizzeffe! Segui anche tutti i profili social che ti danno queste info, con video e post del genere:
- “stop using VERY!”
- “10 ways to say “I’m happy”
- “If you say this, you’re BASIC”
Passa qualche mese e… sei allo stesso punto di partenza. Sì, ok, magari sai elencare dieci modi diversi di dire la stessa cosa e hai imparato qualche idiom che ritieni veramente utile ma… quando arriva il momento di mettere in pratica quello che dovresti aver imparato… VUOTO TOTALE.
Perché succede questo? Cosa stai sbagliando?
Stai concentrando tutte le tue energie sulla collezione di vocaboli e non sul loro uso.
Non c’è niente di sbagliato nel voler ampliare il proprio vocabolario, anzi. Ma spesso in questo ambito viene confusa la quantità con la qualità. Conoscere 1000 parole sapendone usare solo 100 non ci porterà da nessuna parte.
Quando incontriamo un nuovo vocabolo dovremmo farci queste domande:
- è utile per le mie necessità?
- in che modo potrei cominciare ad usarlo fin da subito?
Una volta appurato che quello che stiamo imparando è utile, dovremmo contestualizzarlo e metterlo in pratica. Contestualizzare significa porre in contesto: inserire la parola nuova in una frase che sia per noi famigliare e facile da ricordare. Farlo per qualsiasi forma di vocabolario incontriamo ci serve per:
- imprimerla nella memoria,
- dargli un utilizzo e importanza,
- utilizzarla fin da subito e non relegarla ad una lista “da dimenticatoio”.
Chiediti sempre: “qual è il mio obiettivo? La collezione o la comunicazione?”
Se il tuo obiettivo è comunicare in lingua inglese, tutte le tue energie saranno dirette verso l’arrivo del messaggio che vuoi portare. Usare una parola invece di un’altra non ti interesserà tanto quanto riuscire a comunicare quello che volevi fin dall’inizio.
Quindi, la prossima volta che pensi: “uso sempre le stesse parole / non conosco abbastanza parole”, fatti queste domande:
- riesco a comunicare i miei pensieri, anche se semplificati, in una conversazione da tutti i giorni?
- conosco il vocabolario specifico che compete la mia area specialistica di lavoro e/o istruzione?
Se la risposta è sì, allora puoi cominciare a pensare anche all’ampliamento del tuo vocabolario. Se la risposta è no, concentrati prima sul tuo obiettivo primario: la comunicazione efficace.